vivere – Fine di settembre.

Sono specchi su cui camminare,
sono luoghi su cui passa il mare
e sono niente.

Decoreró l’albero di Natale
nel mezzo di Agosto,
scarteró cioccolato
il giorno del mio compleanno,
saprò amare,
quando non meriteranno.

Chi scrive.

N.

Questa serie di colori mischiati, di luci, di storie di periferie di una vita, sono paesaggi che sento dentro. Paesaggi che ho visto dalla finestra della mia stanza o da un finestrino di un pullman troppo affollato. Una città che da poco e niente in cambio, se non legami, di una strada, di una scuola e di biciclette che spaccano le ginocchia.
Tonalità di sere sognanti, di rumori che modellano lo spazio, tra giorni consumati fino all'ultimo minuto e di notti d’estate passate a fissare la luna e palazzi.
Scappare, correre e conservare ricordi, come quelli delle sorelle che partono per università e città troppo lontane.
Serve a sentirsi vivi, a sentirsi pochi, a sentirsi veri.
Le primavere ritornano sempre, i colori si stendono e avvolgono tutto, spontanei e consapevoli di restare.

Tag: vivere

#44

Marzo